Proteggere i propri figli online: Filtri DNS.

Controllo parentale: proteggere i figli online in rete domestica | Web-ITControllo parentale: proteggere i figli online in rete domestica | Web-IT

Oggi internet è un immenso parco giochi, ma anche un terreno minato.
Per un genitore, l’idea che il proprio figlio possa incappare in contenuti inappropriati non è certo rassicurante.

Fortunatamente esistono soluzioni per filtrare i contenuti e aumentare la sicurezza, anche senza diventare esperti di informatica.

Filtraggio DNS (livello rete)

I DNS sono quei “traduttori” che trasformano gli indirizzi web (come google.com) in indirizzi IP reali (numeri).
Esistono servizi DNS che fanno anche da filtro sui contenuti: se il sito è pericoloso o inappropriato, viene semplicemente bloccato prima ancora di aprirsi.

Alcuni servizi:

  • CleanBrowsing: offre profili Family, Adult e Security, molto facili da configurare.

  • AdGuard DNS: permette di filtrare pubblicità, tracker e contenuti per adulti.

  • OpenDNS Family Shield: semplice e immediato da configurare, blocca automaticamente i siti per adulti.

Questi servizi si possono impostare direttamente nel router di casa.
In questo modo tutti i dispositivi collegati (PC, smartphone, tablet, TV, console…) usufruiranno del filtro.

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Filtraggio locale più avanzato (per utenti più esigenti)

Per chi vuole un controllo ancora più dettagliato, esistono soluzioni che permettono di installare un filtro locale sulla rete domestica.

Senza fare nomi commerciali (ma per chi conosce il settore: esistono sistemi come Pi-hole o DNS filtering personalizzati), questi strumenti permettono:

  • Filtrare per categoria (pornografia, violenza, gioco d’azzardo, ecc.)

  • Personalizzare whitelist e blacklist

  • Visualizzare report giornalieri su cosa è stato bloccato

  • Bloccare la pubblicità e molti sistemi di tracciamento

Questo approccio è molto più solido e difficile da aggirare anche per i ragazzi più smanettoni.

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Piccola precisazione

Quello che è stato detto finora, è inteso per la rete “fissa”, dove si presume che i familiari utilizzino la connessione cablata o Wi-Fi del router, chiaramente se ci si sgancia dalla rete domestica (nessuno vieta di filtrare anche una rete aziendale ma qui parliamo di parental control), e usa un’altro tipo di connessione non gestita dal router in questione, tutto il discorso, cade.

Di admin